31 dicembre, 2013

The Year of the Snake

Mi dicono che dovrei tirare le somme del 2013.

Anno strano, musicalmente: pochi concerti, niente festival, ascolti discontinui. Cose smontate, cose abbandonate, cose che avrebbero potuto e invece no.

Lou Reed, incontrato a novembre su un letto torinese.

Essendo fondamentalmente contraria alle classifiche, ecco gli highlights dell'anno che finisce.

- Il disco da mettere in cuffia quando tutto, intorno, dovrebbe scomparire:


- Il disco del genere più lontano dai miei ascolti abituali che invece mi ha fatto impazzire:


- Il disco che ho ascoltato più volte secondo il contatore di iTunes (che esclude quindi iPod, Spotify, viaggi in macchina e giradischi):


- Il disco che ho ascoltato più volte in macchina:


- Il disco che mi sarebbe piaciuto tantissimo tre anni fa ma è arrivato troppo tardi:


- I dischi che aspettavo da anni e, una volta arrivati, non avrei mai voluto ascoltare:






- La canzone che vorrei fosse stata scritta per me:


- Il concerto che aspettavo da anni ed è stato esattamente come avrei voluto: Blur, Milano, 28/07/2013

- Il concerto che aspettavo da anni ed è stato esattamente come non avrei mai voluto: The Growlers, Legnano, 14/11/2013

- Il festival a cui non avrei mai pensato di andare ma che ho seguito (praticamente) tutto, a tratti anche divertendomi: Club To Club, Torino, Novembre 2013


OFF TOPIC:

Non di sola musica fu il mio 2013. Ecco, allora:

- Il miglior libro tradotto in italiano: George Saunders, "Dieci Dicembre" (Minimum Fax)

- Il miglior libro non ancora tradotto in italiano: Rachel Kushner, "The Flamethrowers" (Scribner)

- Anti-Library 2013: Morrissey, "Autobiography" (Penguin Classics)

- La mostra dell'anno: Ragnar Kjartansson, The Visitors @ Hangar Bicocca, Milano