06 marzo, 2013

La mia vita in David Bowie

- 1993, pochi giorni prima del mio undicesimo compleanno esce 'Black Tie White Noise'. Mio padre lo compra e nei viaggi in macchina si ascolta solo quello. È orrendo, lo era allora, continua a esserlo adesso. 'Jump They Say' mi fa venire l'orticaria a 20 anni di distanza. Quello è stato il mio primo incontro col Duca Bianco.




- 1996, non ho ancora 14 anni e sono già in piena crisi Brit Pop. Mtv trasmette un documentario intitolato 'Brit Pop Box Set', un'analisi cronologica della storia del pop britannico dalle origini agli anni '90, presentato da un nasuto Crispin da un qualsiasi pub senza traduzione né sottotitoli. Lì mi appaiono per la prima volta 'Space Oddity' e 'Life on Mars' (e anche 'Golden Brown' degli Stranglers). Ai tempi, il reperimento delle fonti non era semplice. Il 'Brit Pop Box Set' viene rigorosamente videoregistrato, e diventa la bibbia, tanto da passare i pomeriggi a trascriverne i testi.
Nello stesso anni, la compilation dei Brit Awards include 'Strangers When We Meet', ma è il cappotto broccato con microtacco a spillo del video di 'Hello Spaceboy' a conquistare il mio cuore – complice mia madre, che adora i Pet Shop Boys. 'Outside' è il mio primo David Bowie consapevole, anche se ricordo con un po' di inquietudine 'The Hearts Filthy Lessons'.

- 1997, sono ormai un essere pensante e quando esce 'Little Wonder' per me è l'inizio di una nuova era. Un po' 'Firestarter' ma meno sporca, un po' 'Your Woman' di White Town (non so perché) ma con una base teorica più forte, ma soprattutto con un video di Floria Sigismondi – ai tempi totale sconosciuta – che agli occhi di una quindicenne fa il suo effetto.
Quando, a fine anno, esce 'I'm Afraid of Americans' con Trent Reznor, il mio cerchio si chiude.




- 1998. Alla mia monomania per il Brit Pop si aggiunge il nuovo amore per i Bluvertigo. Gli insegnamenti di Padre Morgan mi portano a spulciare indietro nel tempo. Nel frattempo, al mondo fa timidamente capolino internet. La collezione di vinili dei miei genitori mi regala 'Diamond Dogs' (oltre a 'Black Celebration' dei Depeche Mode), i concerti dei Bluvertigo cose come 'Young Americans' e 'Always Crashing in the Same Car',  Radiofreccia 'Rebel Rebel' – che diventerà l'inno della mia storia d'amore liceale.

- 1999. Sebbene sia uscito l'anno prima, non sono ancora riuscita ad andare a vedere al cinema 'Velvet Goldmine', e riesco a colmare questa mia lacuna solo spendendo una quantità disumana di sterline per une videocassetta con contenuti speciali a Dublino nell'agosto del 1999. Portata alla monomania come sono, 'Velvet Goldmine' diventa il film attorno a cui ruoterà tutto il resto mia adolescenza. Bowie c'entra, eccome.
Nel frattempo esce 'Thursday's Child', sto scrivendo una tesina sul Ritratto di Dorian Gray e quell'uomo davanti allo specchio ne diventa immediatamente il protagonista.

- 2006. Sono in Accademia, e uno dei miei professori sta curando una mostra intitolata "Sound & Vision". Tratta di arte e musica. Cerca degli assistenti, vinciamo il posto io e la mia migliore amica. Nella sezione video Floria Sigismondi la fa da padrone, e 'Little Wonder' , un'altra volta, con lei.

-2008. Mi diplomo a Brera con una tesi su arte e musica in Gran Bretagna. Un amico, artista, mi regala un suo lavoro, un collage con il titolo della tesi sulla copertina di 'Aladdin Sane'.

Una foto pubblicata da Guia Cortassa (@gcmorvern) in data:



- 2009. Esce '21 Guns' dei Green Day. Io sostengo sia un plagio di 'All the Young Dudes', ma nicchiano tutti. David Bowie è universalmente archiviato nella casella dei guilty pleasure musicali, le cose che ascolti ma è meglio che non si sappia in giro, che non fa figo, e non capisco perché.

- 2013. 'The Next Day'. Esce il nuovo disco, e improvvisamente tutti ne parlano. Il video di 'Where Are We Now?' lo filma Tony Oursler, io sono tornata da Berlino da un anno e mezzo. Mi sembra una delle domande più pertinenti che siano state fatte negli ultimi tempi – oltre a un canzone bellissima, in un disco incredibile.

Nessun commento:

Posta un commento