Anno strano, musicalmente: pochi concerti, niente festival, ascolti discontinui. Cose smontate, cose abbandonate, cose che avrebbero potuto e invece no.
Lou Reed, incontrato a novembre su un letto torinese. |
Essendo fondamentalmente contraria alle classifiche, ecco gli highlights dell'anno che finisce.
- Il disco da mettere in cuffia quando tutto, intorno, dovrebbe scomparire:
- Il disco del genere più lontano dai miei ascolti abituali che invece mi ha fatto impazzire:
- Il disco che ho ascoltato più volte secondo il contatore di iTunes (che esclude quindi iPod, Spotify, viaggi in macchina e giradischi):
- Il disco che ho ascoltato più volte in macchina:
- Il disco che mi sarebbe piaciuto tantissimo tre anni fa ma è arrivato troppo tardi:
- I dischi che aspettavo da anni e, una volta arrivati, non avrei mai voluto ascoltare:
- La canzone che vorrei fosse stata scritta per me:
- Il concerto che aspettavo da anni ed è stato esattamente come avrei voluto: Blur, Milano, 28/07/2013
- Il concerto che aspettavo da anni ed è stato esattamente come non avrei mai voluto: The Growlers, Legnano, 14/11/2013
- Il festival a cui non avrei mai pensato di andare ma che ho seguito (praticamente) tutto, a tratti anche divertendomi: Club To Club, Torino, Novembre 2013
OFF TOPIC:
Non di sola musica fu il mio 2013. Ecco, allora:
- Il miglior libro tradotto in italiano: George Saunders, "Dieci Dicembre" (Minimum Fax)
- Il miglior libro non ancora tradotto in italiano: Rachel Kushner, "The Flamethrowers" (Scribner)
- Anti-Library 2013: Morrissey, "Autobiography" (Penguin Classics)
- La mostra dell'anno: Ragnar Kjartansson, The Visitors @ Hangar Bicocca, Milano
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