26 febbraio, 2012

Cambio vita, mi lavo.

La notizia è di qualche giorno fa: Robin Pecknold è stato lasciato. Ma procediamo con ordine.

gcmorvern:
'Being left for someone else is tough'. Sacrosanta verità, apparsa in un laconico tweet lanciato da Robin Pecknold, quasi immediatamente cancellato. Al suo posto, un’altra triste perla di saggezza in 140 caratteri: 'Don’t start a band. Just find someone you love and show up for them.' - insomma, in casa Pecknold deve essere risuonato il terribile aut aut 'O la musica, o me'.
La situazione è chiara: il leader dei Fleet Foxes ha il cuore infranto. E per elaborare il lutto ha messo mano a microfono e chitarra. Il risultato è “Olivia, in a separate bed”.
La lista delle mie break-up songs preferite ha decisamente una new entry nella top 5.
A questo mio post su tumblr era linkata una canzone, apparsa su SoundCloud a opera dello stesso Pecknold: "Olivia, in a separate bed" voce e chitarra in cui chiedeva scusa per non esserci stato abbastanza per lei, probabilmente uno dei migliori esempi di self-help da innamorato ferito.
Con la stessa velocità con cui è comparsa, "Olivia..." è sparita, rimossa, cancellata dall'utente.

Al suo posto, però, su Instagram, è comparsa questa:



BONUS TRACKS:

Effettivamente, il giovine Pecknold ci aveva avvertiti.
Profezie autoavveranti chez Fleet Foxes:

Are you off somewhere reciting incantations?
"Sim Sala Bim!" on your tongue?
Carving off the hair of someone's young?

Remember when you had me cut your hair?
Call me 'Delilah? then, I don't care


ma anche

Someday I'll be like the man on the screen

UPDATE:
Grazie alla capacità piratesca dell'utente 2.0, Olivia esce da SoundCloud e rientra da YouTube.
A voi.


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